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Al via il progetto di psicomotricità: un nuovo servizio per i giovani Orange dell’Ospitaletto Calcio

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Il progetto sportivo dell’A.C. OSPITALETTO Franciacorta continua a crescere, offrendo ai suoi tesserati e alle loro famiglie un’opportunità in più per uno sviluppo sano ed equilibrato. Da pochi giorni ha preso il via il progetto di psicomotricità “Emozioni in movimento”, curato dalla Dottoressa Giulia Stanga.
Fortemente voluta dal Club, questa iniziativa è resa possibile grazie al prezioso supporto degli sponsor, in particolare di Radici Ferramenta, che ha scelto di sostenere il progetto con entusiasmo.

Per approfondire il tema, abbiamo intervistato la Dottoressa Stanga, che ci ha raccontato i dettagli di questa nuova attività.

Chi è lo psicomotricista?
Lo psicomotricista è uno specialista che ha il compito di aiutare, stimolare e supportare il bambino in modo da mantenere unita la sua individualità e socialità. Egli propone l’esperienza corporea e l’azione come elementi fondamentali nello sviluppo dell’identità, nella costruzione del gruppo, privilegiando il gioco psicomotorio e la relazione corporea. Occorre tenere presente di tre livelli di sviluppo: intellettuale/simbolico, motorio e psicologico/relazionale.

In cosa consiste una seduta psicomotoria?
Quando si parla di psicomotricità, si intende un’attività fondata sull’espressività dei bambini, i quali possono vivere e sperimentare azioni ed emozioni. La psicomotricità ha lo scopo di sviluppare una coscienza del sé corporeo che prevede la scoperta delle proprie abilità.
Non si insegna al bambino un qualcosa di pratico, di funzionale, di concreto, ma ci si sofferma sull’interesse del prendersi cura che è il prerequisito del saper fare. Oltre che sul linguaggio vero e proprio che il bambino attua durante la lezione, ci si basa molto anche sul linguaggio non verbale.

Quali sono gli obiettivi?
Ci sono degli obiettivi di cui lo psicomotricista tiene conto come ad esempio:
– “Piacere di essere”, rassicurazione di fronte all’angoscia.
– “Rafforzare l’immagine di sé”, autostima sia fisica che psichica.
– “Piacere di socializzare”, si passa dall’emozione provata all’apertura verso l’altro.
– “Piacere di pensare”, ovvero capacità del pensiero di ordinare/dare senso alle cose che si vivono.
– “Favorire una reale espressione delle emozioni”, si cerca di cogliere tutte le emozioni del bambino, sia belle che brutte, e trovare la modalità migliore per esprimerle.

Qual è il vantaggio di applicare la psicomotricità nello sport?
Oltre a creare progetti e lavorare come psicomotricista all’interno delle strutture scolastiche, ho pensato che fosse un’esperienza bella ed educativa portare questo tipo di sedute all’interno di un mondo come quello del calcio. Gli incontri durano 45 min e sono a cadenza settimanale, ciò aiuta il bambino a sentirsi più tranquillo poiché sa che cosa andrà a fare. Cercherò di portare il gioco come principale attività del bambino, grazie al quale alleneranno la sfera emotiva, cognitiva, motoria e relazionale.

Parlaci di “Emozioni in movimento”
“Emozioni in movimento” é il nome che ho deciso di dare a questo progetto di collaborazione iniziato con l’Ospitaletto, che mi ha accolta e appoggiato con grande rispetto e serietà.

Lo sport dà la possibilità di capire più cose possibili su di noi e quindi aiutarci fin da bambini a scoprire le nostre potenzialità ma anche i nostri limiti personali.
Tramite la mia professionalità, pongo il bambino al centro: “gioco, quindi sono”. Miro a realizzare attività che portino il bambino ad imparare a mettersi in gioco, lavorare in squadra, saper supportare l’altro e sentirsi protetti.
Guido i bambini verso lo sviluppo delle abilità motorie, emotive, cognitive e relazionali.
Tramite il gioco si possono creare legami di amicizia, crescita e collaborazione, con il compito di portare il bambino a sentirsi completo per ciò che è e ciò che sente.
I bambini impareranno a superare le loro paure, ad affrontare sfide, esprimere se stessi e rispettarsi.
Sarà uno spazio dedicato alla crescita, alla condivisione, alla socializzazione ma anche al divertimento.

Spero di avervi dato un’idea dell’esperienza che vorrei proporre ai bambini e vi lascio con una frase che mi porto nel cuore
“L’unica buona educazione è quella che permette alle emozioni di essere libere”

Chi è la Dottoressa StangaGiulia Stanga ha frequentato il corso triennale al centro “Cpm, centro di ricerca per la prevenzione del disagio infantile”, conseguendo così il titolo di psicomotricista di area socio educativa e di prevenzione primaria. Concluso il percorso scolastico, ha intrapreso la strada di maestra d’asilo, per poi dedicarsi ad un ulteriore percorso di studi, specializzandosi sulle emozioni e sulle esperienze corporee dei bambini.

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